Posto subito al di sotto delle mura del centro storico, l’antico Borgo Conce è caratterizzato dal diramarsi di canali e piccoli corsi d’acqua e da un fitto nucleo di edifici un tempo adibiti alla funzione di piccole industrie della lana e della seta, concerie di pelle, lavorazioni di cuoio, tintorie di stoffe, cartiere e botteghe per la lavorazione di rame e di materiali auriferi, mulini privati e frantoi per l’olio. È dunque a partire dal XIII secolo che, sfruttando la presenza dell’acqua, offerta naturalmente dal vicino fiume Potenza e dal piccolo canale artificiale chiamato “Vallato”, il piccolo borgo diviene centro manifatturiero di primaria importanza, determinando l’espansione economica ed il conseguente ampliamento cittadino. Successivamente, tra il XVII e il XIX secolo, con l’ormai inarrestabile espansione della città in altre direzioni, il piccolo centro industriale venne progressivamente abbandonato. L’importanza di questo primissimo insediamento proto-industriale ed il forte rapporto tra la produzione di energia idroelettrica e la manifattura locale, torna ora a rivivere grazie all’istituzione del “Museo della produzione e dell’elettricità”, costituito da tre ex centrali idroelettriche situate nell’omonimo borgo, testimonianza della cultura popolare e della vitalità ed evoluzione industriale sanseverinate.