Santuario di Colpersito e Convento dei Cappuccini

Un'oasi religiosa in mezzo al verde.

Il sud delle Marche ha visto San Francesco D’Assisi recarsi spesso in queste zone, per trovare nuovi fedeli e per spargere il suo amore ovunque. Intorno al 1200, si recò a San Severino Marche e proprio qua incontrò un giovane ragazzo di nome Guglielmo da Lisciano, conosciuto come “Re dei versi”. La conversione che subì il giovane fu notevole; si ribattezzò in poco tempo in Fra Pacifico, un seguace del Poverello D’Assisi che lo seguì in terra e in cielo. Il Santuario del Santissimo Salvatore di Colpersito, si vide protagonista di questa storia. La sua costruzione risale all’XI secolo. Nel 1576 i frati si insediarono nell’antico monastero, prima benedettino e poi delle Clarisse, di S. Salvatore in Colpersito, distante 300 passi dall’abitato con orto “contiguo” e selva. La chiesa a navata unica originario dei secoli XI-XIII, con un solo altare ad est modificata ed ampliata con la costruzione di due cappelle e della sagrestia; al convento venne aggiunto un nuovo corpo di fabbrica sul lato destro del vecchio monastero. Dalla Relazione del 1650 si sa che vi erano 24 celle e 2 infermerie, vi abitavano 18 religiosi, di cui 8 sacerdoti, 1 chierico e 9 laici. Nel 1754 venne sopraelevato il piano delle cappelle e nel 1772 vi fu installato un lanificio. Il complesso ha subito aggiunte ed alterazioni nel corso del Novecento ed è stato sede di un seminario. La chiesa presenta un portico in facciata dove la finestra rettangolare è stata ricavata utilizzando parzialmente una preesistente finestra circolare; all’interno la navata unica ha due cappelle sul lato destro.

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